Seminario con Marianna L'Amico
Venerdì 31 Gennaio, Sabato e
Domenica 1 e 2 Febbraio 2014
Seminario sul teatro di Anton Cechov
condotto da Carlos Alsina
(aperto a chi ha seguito almeno un anno di recitazione)
Sabato 18 e domenica 19 gennaio 2014 dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 19.00
L’obiettivo del seminario, nel weekend di lavoro, è quello di dare ai partecipanti un’idea delle caratteristiche fondamentali della poetica e dello stile cecoviano. CECHOV è una cerniera nella drammaturgia universale. Possiamo parlare di un prima e di un dopo Cechov. Perché questa enorme importanza? La poetica cecoviana ci parla di un imperativo morale, ovvero l’assoluto bisogno di avere il coraggio di vivere la vita facendo delle scelte. Nessuno potrà essere felice o raggiungere quello che desidera se non ha il coraggio di lottare per esserlo o per averlo. Dal punto di vista drammaturgico, i personaggi cecoviani, riescono soltanto nei momenti critici a fare o dire quello che davvero vogliono. Questa caratteristica comporta delle difficoltà per l’attore, che non potrà prendere il testo alla lettera. Quindi, anche la tecnica dello stesso dovrà adeguarsi a questa proposta poetica.
Il seminario si sviluppa in queste fasi:
· Introduzione sulla vita e la produzione teatrale e letteraria
di Cechov.
· Rapporto fra la sua vita e la sua opera.
· Caratteristiche della poetica cecoviana.
· Lavoro sulle scene. Le farse e i drammi di Cechov.
Carlos Maria Alsina, drammaturgo, attore, regista e pedagogo, è nato a Tucumàn, Argentina, nel 1958. Ha messo in scena più di 70 allestimenti in diversi paesi (Argentina, Italia, Brasile, Svizzera, Germania, ecc) e come drammaturgo ha vinto il Premio Casa de las Amèricas (il più importante riconoscimento della letteratura latinoamericana),nel 1996, e anche due Primi Premi Nazionali in Argentina come drammaturgo per "Pulizia" (1987) e per "Aspettando il lunedì" (1990) e altri premi ottenuti come regista e autore. In Italia ha fatto un lavoro di ricerca, nella compagnia Fo-Rame, sul rapporto fra la commedia dell'Arte e il teatro di Dario Fo. Arrivato in Italia nel 1990 ha realizzato numerosi allestimenti, seminari e corsi a Milano, Roma, Verona, Padova, Ancona, Venezia, ecc. (1990-2009) spostandosi per diversi Paesi per diffondere il suo metodo di lavoro per attori. Come pedagogo teatrale si è specializzato nel lavoro dell'attore e sul percorso tecnico che consente all'attore di vivere la situazione teatrale e i conflitti dei personaggi senza un’impostazione finta e senza un coinvolgimento psicologico personale. Attualmente collabora con il teatro indipendente “El pulmon” di Tucumán, alternando la sua attività con frequenti viaggi in Europa per dirigere, insegnare e scrivere.
Seminario sulla coralità nel lavoro dell'attore
condotto da Mattia Fabbris
(aperto solo a chi partecipa all'intero corso di studi)
Lunedì 9 dicembre, Venerdì 13 dicembre, Lunedì 16 dicembre dalle 20.30 alle 23.30 - Totale: 12 ore
Da anni facevo parte di un gruppo, di una compagnia numerosa composta perlopiù da attori. I nostri spettacoli sono spesso spettacoli che prevedono un alto numero di attori in scena. E' quindi da parecchi anni che il nostro lavoro e la nostra ricerca si fonda sull'uso del coro in scena. Un coro è un insieme di persone consapevoli e autonome capace di auto-organizzarsi (nello spazio e nel tempo) allo scopo di raccontare una storia. E' un insieme di punti di vista diversi che cercano di incontrarsi ed elaborare soluzioni creative, nel "qui e ora" del teatro, senza mettersi precedentemente d'accordo. In questo senso un coro è l'opposto di una "massa", che, al contrario, fa dell'omologazione la sua caratteristica principale.
In teatro (soprattutto se si lavora senza scenografie, luci e quant'altro) il coro è anche il luogo in cui si svolge la storia e in cui i solisti agiscono. E' la lastra di rame su cui il solista incide il suo segno. Un uso sapiente del coro può sostenere e valorizzare il lavoro dei protagonisti. Allo stesso modo un suo uso impreciso o superficiale lo può soffocare e uccidere.
Il seminario si propone di indagare i meccanismi profondi che regolano il comportamento di un coro in scena e la relazione tra i solisti e il coro. Per farlo ci si servirà di esercizi fisici, vocali, dell'uso di testi, e si cercherà di allenare su tutto la capacità di ascoltare in scena. Capacità senza la quale non si può fare un buon teatro.
Mattia Fabris, nato a Genova, nel 1996 si diploma alla Scuola Civica d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Durante la scuola ha l'occasione di lavorare con i registi quali Gabriele Vacis, Giampiero Solari, Gigi Dall'Aglio e Armando Punzo, Giuseppe Bertolucci. Dal 1997 ad oggi prende parte alle seguenti produzioni. La rosa tatuata Regia di Gabriele Vacis con Valeria Moriconi e Massimo Venturiello, Romeo e Giulietta, regia di Serena Sinigaglia nel ruolo di Romeo, Baccanti da Euripide. Regia di Serena Sinigaglia. Semplicemente no, da lettere di condannati a morte della resistenza europea di Malvezi e Pirelli, in collaborazione con la compagnia francese "Lorsque cinq ans". Re Lear, Troiane di Euripide con inserti tratti da Iliade, sempre per la regia di Serena Sinigallia. Spettacoli che lo hanno visto in tournèe nei teatri italiani e nelle maggiori rassegne di teatro europee.
Seminario di teatro
Comico Brillante
condotto da Monica Bonomi
(aperto a chi ha seguito almeno un anno di recitazione)
Venerdi 11 ottobre dalle 21.00 alle 23.00 - Sabato 12 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 - Domenica 13 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 - Totale: 16 ore
Come diceva Eduardo De Filippo: solo colui che ha fatto la guerra con la vita, può essere un bravo comico. Per questo il laboratorio si focalizzerà sul microcosmo quotidiano e quindi, sulla lettura ridicola che sottende ogni situazione contingente, anche la più drammatica. Il fine sarà quello di studiare il tempo comico legato al ritmo e al differente punto di vista, rovesciato, della realtà. Il bagaglio tecnico acquisito attraverso la visione ironica, distaccata, surreale dell'esistenza, con esercizi di improvvisazione scenica e meccanismi drammaturgici scritti ad hoc, daranno l’abbrivio al lavoro. E’ proprio attraverso il percorso a ritroso di ogni dramma che viene alla luce la risata. Verranno presi in esame testi di differenti epoche e stili: dall'avanspettacolo di Petrolini, ai monologhi di Karl Valentin, fino al cabaret impegnato degli anni settanta di Giorgio Gaber, Dario Fo, Jannacci, senza dimenticare I grandi testi comici del teatro italiano scritti da Renato Rascel, Franca Valeri, Totò, Aldo Fabrizi, Bice Valori.
Monica Bonomi, Diplomata al corso attori all'Accademia d'arte drammatica Paolo Grassi di Milano, conduce corsi e laboratori teatrali rivolti ad adulti, adolescenti, bambini e anziani dal 1994. Ha lavorato nell’ambito del cabaret dal 1994 al 1998, scrivendo e recitando per rassegne teatrali, una in particolare curata da Dario Fo e Franca Rame e presso la Zelig di Milano. Ha lavorato presso I centri sociali del comune di Milano dal 1994 al 2003 occupandosi di progetti di teatro sociale, ha condotto laboratori e corsi di recitazione presso le scuole superiori, medie ed elementari. Dal 2002 al 2006 ha insegnato ai pazienti psichiatrici presso il centro psicosociale Shalom dell'Ospedale di Gorgonzola. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato sugli adulti, lavorando in molte scuole private di recitazione, dal 2001 al 2010 ha collaborato come attrice, regista e insegnante di recitazione presso Teatri Possibili di Milano. Al momento collabora con Zona K, Teatro del Cerchio di Parma, Labarca di Anna Bonel e con il Circolo Arci Cicco Simonetta di Milano. Ha lavorato come autrice televisiva, in sit-com per Rai due e Disney Channel, e ha recentemente frequentato seminari legati alla recitazione cinematografica diretti da Sergio Rubini e Giovanni Veronesi. Dal 2009 si occupa della Direzione artistica per la rassegna di teatro Off- cicco: teatro ravvicinato del lunedì, presso il Circolo Arci Cicco Simonetta di Milano.